Opportunita' di sanatorie per atti impositivi

Nella legge di bilancio 2023 vi è l'opportunità per la sanatoria degli atti impositivi.

 

Le opportunità che si presentano con la legge di bilancio sono di notevole importanza e non bisogna lasciarsele sfuggire. 

Si va dalla definizione agevolata degli accertamenti con adesione e dell'acquiescenza all'accertamento alle omissioni che hanno interessato fino all'anno 2022 i piani di pagamento rateali derivanti da istituti deflativi perfezionati in passato. 

Definizione agevolata degli accertamenti con adesione

Tale norma riguarda:

·         Gli accertamenti conseguenti a pvc consegnati entro il 31 marzo 2023 ovvero a inviti al contraddittorio notificati entro la stessa data, senza che rilevi dunque la data di notifica dell’atto di accertamento, purchè non impugnati al primo gennaio 2023;

·         Gli avvisi di accertamento, gli avvisi di rettifica e liquidazione non impugnati e per i quali alla data del primo gennaio 2023 pendono i termini per la proposizione del ricorso nonché quelli notificati entro il 31 marzo 2023.

Con riguardo a tali atti, dunque, il vantaggio della conclusione dell’accertamento con adesione è rappresentato dalla riduzione delle sanzioni a un diciottesimo del minimo, in luogo del terzo del minimo, fermi restando l’imposta e gli interessi determinati secondo le regole ordinarie.

Acquiescienza agevolata 

Per quanto attiene invece all’istituto dell’acquiescenza agevolata essa riguarda:

·          Gli avvisi di accertamento e gli avvisi di liquidazione e rettifica non impugnati e per i quali alla data del primo gennaio 2023 pendono i termini per la proposizione del ricorso nonché quelli notificati;

·          Gli avvisi di recupero non impugnati e per i quali alla data del primo gennaio 2023 pendono i termini per la proposizione del ricorso nonché per quelli notificati entro il 31 marzo 2023. Quest’ultima precisazione appare  ortemente innovativa rispetto alle prassi degli uffici dell’Agenzia delle entrate che ritengono invece che gli avvisi di recupero siano insuscettibili di qualsivoglia  modalità di definizione agevolata, nonostante il contrario avviso della Corte di Cassazione che li accomuna costantemente agli atti di accertamento (tra le ultime, si veda Cassazione, n. 11325/2022).

In questo caso, il vantaggio è costituito dalla riduzione a un diciottesimo delle sanzioni irrogate.

 

Gli omessi versamenti di rateazioni di istituti deflattivi pregressi 

si tratta di rateazioni rivenienti da accertamenti con adesione, acquiescenza ad accertamenti e mediazioni perfezionati con il pagamento della prima rata, in relazione alle quali è stato omesso il versamento di una o più delle rate successive nonché delle rateazioni derivanti da conciliazioni giudiziali sottoscritte in passato, in relazione alle quali è

stato omesso il pagamento di una o più delle rate, inclusa la prima.

Le condizioni per accedere alladefinizione sono due:

a) l’omissione deve essersi verificata al primo gennaio 2023;

b) non deve essere ancora stata notificata una cartella di pagamento o una ingiunzione di pagamento – nel caso in cui l’atto originario fosse un accertamento esecutivo -, si ritiene, sempre alla medesima data del primo gennaio 2023.

La regolarizzazione delle omissioni pregresse si ottiene pagando integralmente il tributo dovuto, senza maggiorazioni di sorta, in un’unica soluzione, entro il 31 marzo 2023 oppure in un massimo di venti rate trimestrali, di cui la prima scadente sempre il prossimo 31 marzo e quelle successive scadenti il 30 giugno, il 30 settembre, il 20 dicembre e il 31

marzo di ogni anno. Sulle rate successive alla prima maturano gli interessi legali e non è ammessa compensazione nel modello F24.

Lo studio resta a disposizione per fornire l'assistenza necessaria per aderire a queste importante opportunità e ricordiamo che non è per le sole partite iva ma anche per privati cittadini.

 

STUDIO GHIRETTI COMMERCIALISTI ASSOCIATI

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